Migrazioni, politiche e vulnerabilità il lavoro sociale e le buone prassi
Riflettere sulle politiche sociali, sul lavoro sociale e sulle situazioni di vulnerabilità, attraverso dati, strumenti e buone prassi messe in campo sul territorio. Come hanno spiegato il prefetto Iolanda Rolli e il rettore Francesco Adornato, è stato questo l’obiettivo del secondo workshop organizzato nei giorni scorsi dall’Università di Macerata all’interno del progetto FAMI Challenge.
Il progetto Challenge a valere sul Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (F.A.M.I.), di cui la Prefettura di Macerata è ente capofila, vede il partenariato dell’Università di Macerata oltreché dell’Università di Camerino, del Comune di Porto Recanati e dell’ATS On The road Onlus.
A portare il saluto anche Susanna Righi in rappresentanza del sindaco del Comune di Porto Recanati Roberto Mozzicafreddo; Marika Di Prodi, vicepresidente dell’Ordine degli assistenti sociali delle Marche e Mariano Cingolani, presidente del Consiglio di lauree in Servizi Sociali.
"Questo secondo workshop organizzato all'interno del progetto Challenge – ha sottolineato in conclusione Emmanuele Pavolini, direttore del Dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e delle relazioni internazionali di UniMc - è stato una importante occasione per riflettere sulle politiche sociali, in particolare sul ruolo del lavoro sociale in relazione alle questioni di vulnerabilità, non solo quelle inerenti i processi migratori. Pertanto è stato fondamentale coinvolgere nell'organizzazione della giornata tutti gli attori che a vario titolo si trovano quotidianamente a collaborare sugli stessi tavoli: le istituzioni, gli ordini professionali, il terzo settore, la sanità ma anche gli studenti. A tal proposito è stato importante organizzare una giornata così ricca di interventi, spunti e approcci anche diversi, proprio all'interno dell'Università, luogo di confronto e formazione per vocazione".
A coordinare il workshop Maria Letizia Zanier dell’Università di Macerata. Sono intervenuti Eduardo Barberis dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”; Emmanuele Pavolini; Silvia Agnani, sociologa del Dipartimento di dipendenze patologiche dell’Area Vasta 3; Pina Ferraro, assistente sociale specialista/sociologa; Barbara Paolinelli Asp Ambito 9; Giovanni Santarelli, dirigente servizio politiche sociali e sport Regione Marche; Carla Scarponi, coordinatore dirigente Ats 15; Sergio Pollutri, tecnologo di ricerca Istat.
Cs n.191/2019